L’ottone ha un fascino classico, e valorizza porte, finestre e mobili, solitamente attraverso l’aggiunta di maniglie e pomoli, ma è anche molto delicato e vulnerabile tale da rendere le Serrature ossidate
Realizzato partendo da una lega ricavata dalla fusione di rame e zinco, l’ottone viene impiegato nell’industria del mobile da moltissimo tempo, e con il passare degli anni le tecnologie si sono evolute, riuscendo a rendere il materiale più resistente all’usura ed ai condizionamento atmosferici. in fase di produzione, infatti, viene applicata alla superficie della maniglia in ottone una patina protettiva, per contenere e ritardare il naturale processo di ossidazione, che comporta una opacizzazione che ne compromette la resa estetica.
Purtroppo, in particolare quando si tratta di maniglie per armadi, le ante o i cassetti della cucina, o in generale di mobili che utilizziamo spesso, la patina tende a consumarsi con il tempo, esponendo nuovamente l’ottone al processo di ossidazione. è inevitabile, ma è possibile contenerlo, pulendo a fondo la superficie.
Vediamo insieme alcuni sistemi pratici ed efficaci per pulire le maniglie ossidate. maniglie in ottone: pulizia con elementi naturali se sei continuamente alla ricerca di soluzioni naturali per effettuare le pulizie di casa, ecco alcuni “trucchi” per pulire a fondo le maniglie in ottone ossidate.
Prima di procedere con la pulizia, però, devi assicurarti che quello che ti hanno venduto come ottone lo sia davvero. per verificare, prendi una semplice calamita e avvicinala alla maniglia: se ne viene attratta, allora quello non è ottone, ma un semplice metallo placcato oppure solo verniciato. se, invece, non si aggancia, allora puoi procedere con i rimedi naturali che ti indichiamo subito. pulire l’ottone con l’aceto è la soluzione quasi a tutti i problemi di pulizia in casa, uno dei rimedi della nonna che non fallisce mai. prepara una soluzione calda composta da 3 parti d’acqua e una di aceto. immergi le maniglie nella soluzione e lascia agire per un po’.
In seguito, risciacquale, riponile su un panno pulito e attendi che si siano asciugate. non buttare lo yogurt scaduto! in ogni frigorifero del mondo c’è almeno uno yogurt scaduto, è una delle poche certezze che abbiamo nella vita. bene, se aprendo il tuo frigo perché hai voglia di fare merenda nel pomeriggio e trovi uno yogurt ormai scaduto, non buttarlo, perché è molto utile ed efficace per pulire le maniglie in ottone ossidato.
Ricopri le maniglie con lo yogurt, e lascialo agire per 10 minuti. rimuovere il verderame con alcool e vino con il passare degli anni, l’usura, l’ossidazione e gli agenti atmosferici producono quella patina verdastra sull’ottone, che si chiama verderame.
Per rimuoverla, devi sfregare le parti interessate utilizzando del cotone imbevuto con alcool. in seguito, passa un panno morbido imbevuto di vino rosso. piccole macchie, lucidatura e protezione extra se le tue maniglie di ottone non sono interamente ossidate, ma la parte interessata è solo una, oppure ci sono delle piccole macchie, puoi provvedere a rimuoverle utilizzando un panno per gioiellieri, che non graffia la superficie ma rimuove lo sporco. dopo averlo pulito a fondo, devi passare alla delicata fase di lucidatura.
Restando nell’universo dei rimedi naturali, puoi utilizzare del semplice dentifricio a pasta bianca, da applicare con un panno morbido con movimenti circolari. in seguito, elimina i residui con acqua corrente e asciuga con attenzione. abbiamo accennato prima che sulle maniglie in ottone viene applicata una patina per proteggere il materiale dall’ossidazione. dopo aver pulito a fondo le maniglie, puoi creare anche tu una patina protettiva naturale, utilizzando un panno morbido imbevuto leggermente con dell’olio di lino.
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Un fabbro è una persona che crea oggetti di ferro oppure acciaio, utilizzando a questo scopo attrezzi a mano per martellare, curvare, tagliare o comunque dare forma al metallo quando questo si trova in uno stato non liquido. Solitamente il metallo viene riscaldato fino a farlo diventare incandescente, e successivamente sottoposto alla lavorazione di forgiatura. Questo tipo di lavorazione è stata una delle prime tecniche utilizzate per la lavorazione dei metalli. Il termine “fabbro” proviene dalla parola latina faber.
Alcuni manufatti dei fabbri sono: cancelli di ferro battuto, griglie, ringhiere, mensole, sculture, attrezzi, oggetti decorativi, utensili da cucina, e armi. Un fabbro esperto sa realizzare, con il minimo impiego di lavoro ed energia, prodotti di aspetto piacevole che abbinano talento e originalità.
Un fabbro che lavora principalmente sugli attrezzi per i cavalli è chiamato maniscalco. Il maniscalco lavora con il metallo nero, specialmente ferro. Il colore nero proviene da uno strato di ossido che si deposita sulla superficie del metallo durante il riscaldamento.
I fabbri lavorano riscaldando le parti di ferro modellato o di acciaio in usere modellato con gli attrezzi, come, ad esempio, un martello. Il riscaldamento è compiuto tramite l’uso di una forgia rifornita da propano, gas naturale, carbone, carbone di legna, o coke. I fabbri possono usare la fiamma ossidrica o la fiamma ossi-acetilenica, per riscaldare il metallo in punti più circoscritti.
Il colore è un indicatore molto utile della temperatura e lavorabilità del metallo: man mano che si riscalda il ferro prima diventa rosso, poi arancione, giallo, e infine bianco. La temperatura ideale per la maggior parte delle operazioni di forgiatura è quella corrispondente al colore giallo-arancio, più o meno nota come calore di forgiatura. Per evitare che la luce ambiente impedisca loro di valutare con precisione il colore del metallo, molti fabbri lavorano al buio, o in ambienti poco illuminati. Le tecniche di lavorazioni principale dei fabbri sono:
- forgiatura;
- saldatura;
- trattamento termico;
- finitura. (Wikipedia)